giovedì 9 marzo 2023

Paestum - Lucania - Necropoli preistorica

Paestum  - Lucania - Necropoli preistorica

Scavi eseguiti con mezzi meccanici da truppe americane di sbarco negli ultimi mesi del 1943 , durante la costruzione di un areoporto in contrada (( Gaudo »> , a due km. circa a N di Paestum, misero in luce tombe preistoriche del tipo a forno ». La Sopraintendenza di Salerno eseguì nella zona scavi sistematici in quattro riprese, nel 1945 e nel 1946. È stata liberata una vasta area della necropoli . Questa, ricavata in un banco di calcare non molto duro, è divisa in zone o riquadri, delimitati lungo i lati da pozzetti sacrificali , ed è percorsa da piccole strade in direzione Nord- Sud. Le tombe sono precedute da un vestibolo a forma di pozzo circolare, di larghezza e profondità variabili, talora fornito di gradino d'accesso ; nelle pareti del vestibolo si apre l'accesso alle celle , che possono essere una o due. La chiusura era assicurata da un lastrone di pietra messo verticalmente. Le celle sono irregolarmente circolari o ellittiche , con orientamento diverso dall'una all'altra . All'interno, in numero variabile, erano gli scheletri (da due a venticinque) , appartenenti a inumati accocolati o rannicchiati, e lungo le pareti erano gli oggetti di corredo, costituiti da vasi e armi, prevalentemente in selce . La facies di civiltà è eneolitica, dimostrata dalle forme dei vasi d'impasto levigato, fra cui predomina la forma della brocca sferica, e dalle bellissime lame di pugnali silicei , che sono di foggia stiloide, con una faccia piana (foggia meridionale) , o triangolari , a sezione lenticolare ( foggia settentrionale) , oltre che dalla presenza di alcune

lame di rame. Fra i vasi  se ne distinguono alcuni per le dimensioni eccezionali : fino a 40 cm. di diametro, e per le forme. Di queste assai interessante è quella della saliera » , costituita da due elementi a forma di coppa, uniti per mezzo di un ponticello orizzontale e di un'ansa a staffa, e interessantissimo è l'askos , largamente rappresentato nella necropoli di Paestum  alla quale  conferisce una grande importanza per la sua alta antichità, dato che i primi esemplari di questo genere di vasi, finora noti, erano quelli del secondo strato ( eneolitico) di Troia, mentre in Italia non se ne cono scevano prima dell'età del ferro (Tolfa, Allumiere e necropoli << sicule » della Calabria) . Prossimamente gli scavi saranno ripresi allo scopo di estendere l'esplorazione della necropoli, e di ricercare il villaggio cui appartengono gli inumati del «< Gaudo »> .


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